Nuova ricerca frantuma [del tutto] il mito del "cambiamento climatico" | New Research Shatters the Climate Change Myth
Ci stanno mentendo? | Are We Being Lied To?
La risposta, al sottotitolo di questo articolo appena pubblicato, la conosciamo da un pezzo. Così come sapevamo, fin dai primi giorni, che ci stavano mentendo con la farsa prima pandemica e poi vaccinale, e sono poi arrivate le conferme.. altrettanto ora avviene con l’altra grande truffa di quest’epoca.
Buona lettura - TdML
EN (original essay here)
The answer, to the subtitle of this newly published article, we have known for quite some time. Just as we knew, from the earliest days, that we were being lied to with the first pandemic and then vaccine farce, and then the confirmations came... the same is now the case with the other great scam of this era.
Enjoy your reading - TdML
Introduzione
Un nuovo rivoluzionario studio condotto dal ricercatore indipendente giapponese Dai Ato ha mandato in frantumi la narrazione sul cambiamento climatico. La sua pionieristica analisi multivariata è giunta alla conclusione che
sono le temperature della superficie del mare (SST) e non le attività umane, a influenzare principalmente i livelli di CO₂ nell'atmosfera.
Lo studio, pubblicato su Science of Climate Change, mostra come dal 1959 ad oggi non sia stato osservato alcun impatto umano sui livelli di CO₂. Questa scoperta smonta completamente l'argomentazione cardine alla base dell'allarmismo climatico e denuncia come il movimento per il cambiamento climatico sia solo un'enorme truffa volta ad arricchire le grandi multinazionali del Green.
Temperature della superficie del mare: Il vero motore della CO₂
L'analisi multivariata di Dai Ato si è concentrata sugli aumenti di CO₂ atmosferica dal 1959 ad oggi, confrontando l'influenza delle temperature della superficie del mare (SST) con le emissioni di CO₂ generate dall'uomo. I risultati sono stati chiari:
La SST è altamente correlata agli aumenti di CO₂ (r = 0,749), mentre le emissioni umane non hanno avuto alcun impatto significativo.
Ato ha scoperto che sono le variazioni naturali della SST, non le azioni umane, a regolare le fluttuazioni dei livelli di CO₂. Questa scoperta è in linea con altre ricerche del passato, che avevano messo in evidenzia il ruolo degli oceani nel ciclo del carbonio, a cui contribuiscono con 330 gigatoni di CO₂ all'anno, rispetto ai 37 gigatoni delle emissioni umane.
Smascherata la truffa del cambiamento climatico
Per decenni, la narrazione del cambiamento climatico si è concentrata sull'idea che il consumo di combustibili fossili sia alla base del riscaldamento globale. Questa credenza ha portato alla creazione di un settore dell'energia verde da un trilione di dollari, che avvantaggia solo multinazionali ed ideologi, ma non ha quasi alcun effetto sull'ambiente.
La ricerca di Ato ha tolto il tappeto da sotto ai piedi alla loro argomentazione. Gli sforzi umani per ridurre le emissioni di CO₂ sono stati inutili, eppure gli allarmisti climatici continuano a imporre politiche Net Zero che devastano le economie e arricchiscono le élites. Lo studio di Ato dimostra che la vera causa degli aumenti di CO₂ sono il naturale riscaldamento e raffreddamento degli oceani.
IPCC: La politica al di sopra della scienza
Il Gruppo Intergovernativo sul Cambiamento Climatico (IPCC) è stato a lungo la spina dorsale del movimento per il cambiamento climatico, con la sua affermazione che le emissioni umane sono il motore principale del riscaldamento globale. Lo studio di Dai Ato, tuttavia, rivela i difetti più evidenti della metodologia dell'IPCC, in primo luogo la sua dipendenza da modelli viziati, che minimizzano i fattori naturali - come le temperature della superficie del mare (SST) - per sovrastimare invece l'impatto umano,ma trascurando le variabili chiave che influenzano i livelli di CO₂. Anche scienziati rinomati, come il premio Nobel John Clauser, hanno criticato l'IPCC per l'interpretazione scorretta dei dati e per aver dato priorità alle agende politiche rispetto alla scienza.
In aggiunta, i rapporti dell'IPCC alla base delle politiche climatiche internazionali, vengono spesso influenzati da pressioni politiche, invece di radicarsi esclusivamente in una scienza oggettiva. L'organizzazione ha una storia di ingigantimento dei rischi da cambiamento climatico, che doveva giustificare misure politiche drastiche ed economicamente dannose. Le sue previsioni di esiti catastrofici sono state ripetutamente smentite, dato che gli effettivi aumenti della temperatura e l'innalzamento del livello dei mari non hanno corrisposto alle loro terribili stime.
Ignorando la variabilità climatica naturale e ponendo un'enfasi eccessiva sulle emissioni umane, l'IPCC perpetua una narrazione basata sulla paura, al servizio degli interessi di multinazionali green ed attori politici. I recenti risultati della ricerca di Ato e le critiche di personaggi come Clauser mostrano che la credibilità dell'IPCC va erodendosi e che il pubblico deve iniziare a mettere in discussione le sue allarmistiche conclusioni.
La religione del Net Zero: ignorare la scienza per il profitto
Il movimento ambientalista, proprio come ha fatto la risposta al COVID, è diventato un culto quasi religioso che si rifiuta di riconoscere le evidenze scientifiche. Nonostante studi come quello di Ato, il settore del Green continuerà a trarre profitto dalla narrazione sul clima, proprio come hanno fatto le aziende farmaceutiche con i vaccini infiniti.
I fatti sono incontrovertibili: le emissioni di CO₂ causate dall'uomo NON sono alla base del cambiamento climatico. È ora di smettere di sprecare trilioni in soluzioni verdi inefficaci e di iniziare a concentrarsi sui veri bisogni umani, come l'assistenza sanitaria, la riduzione della povertà e l'innovazione tecnologica.
Allarmismo climatico: basta seguire i soldi
Per il movimento del cambiamento climatico non si tratta solo di salvare il pianeta, ma anche di fare soldi a palate. Dietro ogni appello all'energia verde si nasconde una rete di società e governi avidi di lucrare sulla crisi climatica. Sono trilioni i dollari incanalati in sovvenzioni per pannelli solari, parchi eolici e veicoli elettrici, con il pretesto di combattere il cambiamento climatico. Ma molti di questi progetti offrono benefici ambientali minimi, mentre generano profitti enormi per le industrie e i politici che spingono per una sempre maggiore regolamentazione.
Ad esempio il mercato dei crediti di carbonio, diventato un gioco di prestigio pseudo-ambientale, che consente alle aziende di acquistare la facciata della “sostenibilità”, senza realmente ridurre le loro impronte di carbonio. Nel frattempo, la domanda di turbine eoliche e di batterie per veicoli elettrici ha scatenato le nocive attività di estrazione mineraria di terre rare, causando più danni che benefici.
Bollando i combustibili fossili come nemico unico, queste imprese green si assicurano il proprio guadagno finanziario, ignorando gli aspetti negativi dell'energia rinnovabile, come la distruzione e l'inefficacia del sistema di sfruttamento del suolo. L'intero sistema prospera sulla paura, progettata per mantenere il flusso di denaro dei contribuenti diretto a progetti verdi che non mantengono le loro promesse.
La ricerca di Ato dimostra che i fattori naturali che guidano gli aumenti di CO₂ - come le temperature della superficie del mare - sono di gran lunga più significativi delle emissioni umane. Questa rivelazione fa sembrare i trilioni spesi per le iniziative verdi non solo errate, ma soprattutto parte di una più ampia truffa finanziaria.
Conclusione: la truffa è finita
Questo nuovo studio conferma ciò che gli scettici del cambiamento climatico sospettavano da tempo: la crisi climatica non è altro che un enorme schema di ridistribuzione della ricchezza, sostenuto da una scienza falsata. Con la verità ora alla luce del sole, è tempo di ripensare le nostre politiche energetiche e porre fine alla truffa.
Leggete voi stessi lo studio:
"Analisi multivariata rigetta la teoria dell'aumento dell'anidride carbonica atmosferica causata dall'uomo: Le regole della temperatura della superficie del mare” - Dai Ato, Ricercatore indipendente, Osaka, Giappone ORCID:0000-0002-6049-5039