❗ Aggiornamento Aprile 2023: ho ripubblicato il video in questione con i sottotitoli italiani, per maggiore fruibilità rispetto alla trascrizione fornita in fondo a questo articolo. Trovate il video sottotitolato qui ⬇
Dr. Robert W. Malone, “The Future is now”, 17.09.2022
Il video sopra venne girato nel 1958, quando Aldous Huxley aveva 64 anni. Si tratta di un'intervista molto interessante, condotta da Mike Wallace nel suo programma “60 Minutes”. Il dialogo tra i due uomini lascia intravedere come alcuni elementi del futuro, quello in cui viviamo oggi, siano stati pianificati con largo anticipo. Dopo aver visto il video la prima volta, avevo pensato di radunare i punti più interessanti e salienti in un video molto più breve. Ma alla fine ho ritenuto che tutto il filmato sia importante, e che la linearità dei pensieri di Huxley meriti di essere seguita nella sua interezza.
Se avete tempo, guardate il filmato e/o leggetene la trascrizione qui sotto.
La conversazione è affascinante. Le interazioni tra i due uomini sono anche un momento di riflessione e l’occasione di dare uno sguardo alla vita passata degli intellettuali dell'era atomica.
Su Aldous Huxley e sul perché sia importante
Aldous Huxley nacque nel 1894 nel Surrey, Inghilterra, e morì a Los Angeles, California, nel 1963. Nella sua vita ha assistito a grandi cambiamenti tecnologici e culturali, argomenti sui quali ha scritto molto. Gli scritti di Huxley sono noti per la sua verve cupa e la sua satira. Ma ancor più di questo, le sue infernali visioni della società sono state al tempo stesso lungimiranti e implacabilmente schiette, nel dipingere la struttura mondiale totalitaria e la futura governance tecnologica che egli prevedeva. Nel 1932 scrisse il famoso racconto fantascientifico “Brave New World” (Il Mondo Nuovo). Il romanzo che ha letteralmente cambiato il mondo.
Brave New World è un romanzo distopico dell'autore inglese Aldous Huxley, scritto nel 1931 e pubblicato nel 1932. Ambientato in gran parte in un futuristico Stato Mondiale, abitato da cittadini geneticamente modificati e da una gerarchia sociale basata sull'intelligenza, il romanzo anticipa enormi progressi scientifici nella tecnologia riproduttiva, nell'apprendimento del sonno, nella manipolazione psicologica e nel condizionamento classico, tutti combinati insieme per creare una società distopica, contestata da un unico individuo: il protagonista della storia.
Analizzando gli scritti di Huxley e scoprendo poi il ruolo della sua famiglia sulla scena mondiale, diventa molto chiaro che essa ha avuto una parte importante nel plasmare le basi filosofiche del suo lavoro. Una delle persone principali per la sua vita intellettuale fu il fratello Julian. Julian Huxley era un biologo evoluzionista che lavorava anche nel campo delle scienze comportamentali (sviluppando programmi di propaganda per grandi organizzazioni). Il termine "transumanesimo" fu coniato proprio da Julian Huxley. Il quale ad un certo punto scrisse:
"Credo nel transumanesimo: quando ci sarà un numero sufficiente di persone in grado di affermarlo per davvero, la specie umana sarà alle soglie di un nuovo tipo di esistenza, tanto diversa dalla nostra quanto lo è quella dell'uomo di Pechino. Sarà finalmente in grado di compiere consapevolmente il suo vero destino". Julian Huxley
Ma approfondendo la storia di Julian Sorrel Huxley (1887-1975), si scopre che è anche stato per tutta la vita un devoto membro della British Eugenics Society (Società Britannica per l’Eugenetica), lavorandovi dapprima come segretario sotto John Maynard Keynes e poi divenendone presidente.
Nel 1946 Julian Huxley fondò l'organismo, appartenente alle Nazioni Unite, chiamato UNESCO (United Nations Education, Science and Cultural Organization = Organizzazione delle Nazioni Unite per l'Educazione, la Scienza e la Cultura) e ne fu il primo Direttore Generale, dal 1946 al 1948.
La missione di tale nuova organizzazione venne descritta nel suo statuto, redatto da Julian Huxley stesso nel 1946: "UNESCO: Its Purpose and Its Philosophy" (UNESCO: i suoi propositi e la sua filosofia”)
"La morale per l'UNESCO è chiara. Il compito che le è stato affidato, di promuovere pace e sicurezza, non potrà mai essere realizzato interamente solo attraverso i mezzi che le sono stati affidati: istruzione, scienza e cultura. Deve prevedere una qualche forma di unità politica mondiale, sia attraverso un unico governo mondiale che in altro modo, quale unico mezzo certo per evitare la guerra (...). Nel suo programma educativo può sottolineare la necessità ultima di un'unità politica mondiale e di far familiarizzare tutti i popoli con le implicazioni del trasferimento della piena sovranità dalle nazioni separate a un'organizzazione mondiale".
Avete colto? Lo statuto originario dell'UNESCO chiede espressamente un unico governo mondiale per creare pace e sicurezza! Lo statuto prosegue poi illustrando l'importanza del controllo della popolazione.
L'UNESCO, una ONG delle Nazioni Unite, scriveva di un Nuovo Ordine Mondiale nel 1946! E questi documenti istituzionali sono stati scritti nientemeno che dal fratello di Aldous Huxley!
Il nonno di Aldous Huxley era il famoso biologo Thomas Henry Huxley. Thomas Huxley faceva parte dell’originario movimento eugenetico d’Inghilterra ed era comunemente noto come "il mastino di Darwin". Il padre di Aldous Huxley era il biografo Leonard Huxley, i cui scritti includono libri su Darwin, sul proprio stesso padre (Thomas Huxley) e sul movimento eugenetico. L'altro fratello di Aldous Huxley era il fisiologo biofisico Andrew Fielding Huxley, che vinse il premio Nobel per il suo lavoro su fibre nervose e neurologia.
Aldous Huxley fu anche il mentore di George Orwell, l'autore del profetico romanzo “1984”.
Quando Aldous Huxley, perciò, scriveva i suoi romanzi e saggi di fantascienza distopica o veniva intervistato da Mike Wallace, non si basava solo sulla fantasia, non si trattava solo di fantascienza o di azzardate ipotesi. I suoi scritti e le sue opere riflettevano una comprensione dettagliata delle opinioni e delle ricerche condotte dalla sua famiglia e dagli intellettuali dell'epoca. Le sue opere sono un avvertimento, sapeva cosa stava per accadere. Proprio le idee degli scienziati e dei leader del passato hanno formato la spina dorsale di molte delle politiche attuali. Queste politiche includono un governo unico mondiale, il controllo della popolazione, il totalitarismo inverso, la propaganda, l'economia controllata e il collettivismo. È tutto lì. Il mondo sta seguendo l'esatto percorso su cui Aldous Huxley ci aveva avvisati. Quel percorso è il nostro distopico futuro, a meno che, in qualche modo, non lo abbandoniamo tutti.
Ciò che sorprende, è che così tanti di noi non si siano accorti di ciò che è sotto i nostri occhi da molto tempo. Alla fine della sua intervista con Mike Wallace, Aldous Huxley concludeva dicendo che uno dei pochi modi in cui possiamo combattere l'agenda globalista è la de-centralizzazione. Con l'avvento dei computer e della condivisione centralizzata dei dati, questo non potrà che diventare sempre più difficile da realizzare. Ma questo è il compito e il peso che ora dobbiamo assumerci.
Perché, non prendiamoci in giro, il nuovo ordine mondiale è in arrivo. E le PERSONE sono l'unica cosa che può intralciare la strada a coloro che vogliono imporlo a noi tutti.
Dr. Robert W. Malone
TRASCRIZIONE
[originariamente di R. Malone, corretta in fase di traduzione italiana]
WALLACE: Questo è Aldous Huxley, un uomo perseguitato dalla visione dell'inferno in terra. Graffiante critico sociale, 27 anni fa il signor Huxley ha scritto Brave New World [“Il Mondo Nuovo”], un romanzo in cui previde che un giorno il mondo intero avrebbe vissuto sotto una spaventosa dittatura. Oggi, il signor Huxley dice che il mondo dell’orrore da lui immaginato è probabilmente appena dietro l'angolo, per tutti noi. Scopriremo il perché, tra un attimo.
[Sigla di annuncio programma]
WALLACE: Buonasera, sono Mike Wallace.
L’ospite di stasera, Aldous Huxley, è un uomo di lettere tanto fastidioso quanto illustre. Nato in Inghilterra e ora residente in California, il signor Huxley ha scritto alcuni dei romanzi e delle critiche sociali più avvincenti di questo secolo.
Ha appena terminato una serie di saggi intitolata "Enemies of Freedom” (“Nemici della libertà"), in cui delinea e definisce alcune delle minacce alla nostra libertà negli Stati Uniti. Signor Huxley, partiamo subito: secondo lei, chi e cosa sono i Nemici della Libertà qui negli Stati Uniti?
HUXLEY: Beh, non credo si possa dire chi, negli Stati Uniti. Non penso ad un qualche personaggio sinistro, che sta deliberatamente cercando di derubare la gente della sua libertà, ma certo penso, per prima cosa, che esiste una serie di forze impersonali, che stanno spingendo in direzione di una sempre minore libertà. E ritengo ci sia anche una serie di dispositivi tecnologici che, chiunque voglia servirsene, può usare per accelerare questo processo di allontanamento dalla libertà e di imposizione del controllo.
WALLACE: Quali sono queste forze e questi dispositivi, signor Huxley?
HUXLEY: Io direi che ci sono due principali forze impersonali. La prima non è eccessivamente importante negli Stati Uniti, per il momento, anche se lo è molto in altri Paesi, e si tratta della forza che, in termini generali, può essere chiamata sovrappopolamento: la pressione crescente della popolazione sulle risorse esistenti.
Si tratta, ovviamente, di un fatto straordinario, di qualcosa in atto che non è mai accaduta prima nella storia del mondo. Basta prendere il semplice dato di fatto che, tra la nascita di Cristo e lo sbarco del Mayflower, la popolazione della terra è raddoppiata. È cresciuta da 250 a probabilmente 500 milioni. Oggi, la popolazione della terra sta aumentando a un ritmo tale che raddoppierà in 50 anni.
WALLACE: Ma perché il sovrappopolamento dovrebbe incidere sulla riduzione delle nostre libertà?
HUXLEY: Beh, per svariati motivi.. Ci sono esperti del settore, come Harrison Brown ad esempio, che indicano come nei paesi sottosviluppati il tenore di vita sta al momento crollando: la gente ha meno da mangiare, ha meno beni pro capite, rispetto a cinquant'anni fa. E man mano che la situazione di questi paesi, quella economica, diventa sempre più precaria, è ovvio che il governo centrale deve assumersi sempre più responsabilità per mantenere la nave dello Stato in equilibrio. Inoltre è facile avvengano disordini sociali, quando ci sono tali condizioni, con ulteriori nuovi interventi del governo centrale.
Penso quindi che qui si veda uno schema, che sembra spingere fortemente in direzione di un regime totalitario. E sfortunatamente, dato che in tutti questi paesi sottosviluppati l'unico partito politico altamente organizzato è il Partito Comunista, sembra proprio che saranno loro gli eredi di questo infausto processo, e che saranno loro a prendere il potere.
WALLACE: Per ironia della sorte, dunque, una delle maggiori forze anti-comuniste al mondo, la Chiesa cattolica, secondo la sua tesi parrebbe invece spingerci dritti nelle braccia dei comunisti, dal momento che è contraria al controllo delle nascite!
HUXLEY: Beh, credo che questo strano paradosso sia probabilmente vero. E’ una situazione eccezionale, infatti. Bisogna guardarla, ovviamente, da un punto di vista biologico: l'intera essenza della vita biologica sulla terra è una questione di equilibri, e ciò che abbiamo fatto è stato di controllare la morte nel modo più intensivo possibile, ma senza bilanciare la cosa con il controllo delle nascite, dall’altra parte. Di conseguenza, i tassi di natalità rimangono alti come già erano, mentre i tassi di mortalità sono diminuiti notevolmente.
WALLACE: Va bene, per ora basta con il sovrappopolamento. Un'altra forza, che sta diminuendo le nostre libertà?
HUXLEY: Beh, un'altra forza che ritengo invece fortemente attiva in questo Paese, è quella che può essere chiamata sovra-organizzazione. Man mano che la tecnologia diviene sempre più complessa, diventa necessario avere organizzazioni sempre più elaborate, organizzazioni più gerarchiche e - per inciso - l'avanzare della tecnologia è stato affiancato da un avanzamento nella scienza dell’organizzazione. Ora è possibile creare organizzazioni su scala molto più ampia di quanto fosse possibile un tempo, così che ora sempre più persone vivono la loro vita da subordinati dentro a questi sistemi gerarchici controllati dalla burocrazia - che sia la burocrazia delle grandi imprese o quella del grande governo.
WALLACE: Veniamo ai dispositivi, di cui parlava: ci sono dunque specifici congegni o metodi di comunicazione che stanno riducendo le nostre libertà, oltre a sovrappopolamento e sovra-organizzazione?
HUXLEY: Beh, ci sono certo dispositivi che possono essere usati in tal modo. Basta prendere a dimostrazione un pezzo di storia molto recente e molto doloroso, con la propaganda usata da Hitler, che fu incredibilmente efficace. Quali furono i metodi di Hitler? Usò il terrore da un lato e la forza bruta dall’altro, ma usò anche una forma molto efficiente di propaganda, sfruttando ogni dispositivo moderno dell'epoca. Ovvio non aveva la tv ma aveva la radio, che sfruttò al massimo, e con la quale riuscì ad imporre il suo volere ad un'immensa quantità di gente. E i Tedeschi erano un popolo altamente istruito…
WALLACE: Ne siamo consapevoli, ma come equipariamo l'uso della propaganda fatto da Hitler al modo in cui la propaganda, se vogliamo, viene usata per esempio qui negli Stati Uniti? Sta suggerendo un parallelo?
HUXLEY: Devo dire che non è utilizzata in quel modo, ora. Ma... il punto è.. che a me sembra che esistano attualmente alcuni mezzi - per certi versi superiori a quelli di Hitler - che potrebbero venire utilizzati in cattiva maniera. Insomma, io sento con forza che non dobbiamo farci cogliere di sorpresa dai progressi della nostra stessa tecnologia. È successo ripetutamente, nella storia, che la tecnologia sia avanzata, abbia cambiato le condizioni sociali, e di colpo le persone si siano trovate in una situazione che non avevano previsto, e a fare ogni sorta di cose che non volevano davvero fare.
WALLACE: In che senso? Intende dire che abbiamo sviluppato la nostra televisione ma non sappiamo come usarla correttamente? E’ questo che sta sottolineando?
HUXLEY: Beh, credo che per ora la TV venga usata in maniera abbastanza innocua.. anche se penso che… ho la sensazione sia troppo usata per tenerci tutti continuamente distratti… Ma si immagini una situazione, come può essere quella di un paese comunista, dove la televisione - ammesso ci sia- ti ripeta sempre la stessa martellante cosa: non sta creando l’ampio fronte di distrazione, ma il punto unico di riferimento, l’idea unica, per tutto il tempo. È ovvio sia uno strumento dall’immenso potere.
WALLACE: Si riferisce quindi al potenziale abuso dello strumento.
HUXLEY: Esatto. Ovviamente, ogni tecnologia è di per sé moralmente neutra. Sono solo poteri che possono essere usati bene o male. Come con l’energia atomica, che possiamo usare per farci esplodere o per sostituire carbone e petrolio che stanno esaurendosi.
WALLACE: E ha scritto anche dell'uso di sostanze [farmaci, narcotici e droghe, NdT] in questa ottica.1
HUXLEY: Infatti. Ecco questo è un tema molto interessante. Nel mio libro che ha citato, "Brave New World", ho ipotizzato l'uso di una sostanza chiamata "soma", una droga dai molti usi. Poteva far sentire felici le persone con una piccola dose, dava loro visioni con un dosaggio medio, e le faceva addormentare con una dose alta.
Ebbene, non credo che tale farmaco esista, oggi, né credo esisterà mai, ma abbiamo comunque dei farmaci che alcune di quelle cose le fanno… E ritengo abbastanza possibile che arriveremo ad avere delle sostanze in grado di modificare profondamente il nostro stato mentale, senza arrecare alcun danno. Questa è una rivoluzione farmacologica già in corso, tanto che ora abbiamo potenti sostanze che modificano la mente ma che, dal punto di vista fisiologico, sono quasi prive di conseguenze. Non sono, cioè, come oppio o cocaina, che cambiano sì lo stato mentale ma producono terribili risultati dal fisiologici e morali.
WALLACE: Signor Huxley, nei suoi nuovi saggi lei afferma che questi vari "Nemici della Libertà" stanno spingendoci verso una vera vita da "Mondo Nuovo" che, dice, ci aspetta proprio dietro l'angolo. Innanzitutto, può spiegarci in dettaglio come sarebbe la vita in questo mondo nuovo che lei tanto teme, o come potrebbe essere?
HUXLEY: Beh, innanzitutto… questo tipo di dittatura del futuro ritengo sarà molto diversa dalle dittature che abbiamo conosciuto nel recente passato. Prendiamo un altro libro profetizzante il futuro, un’opera davvero rimarchevole: "1984" di George Orwell. Ebbene, in questo libro scritto tra l’apice del regime stalinista e l’immediato inizio di quello hitleriano, Orwell prevedeva una dittatura che usa esclusivamente i metodi del terrore, i metodi della violenza fisica. Quanto invece io credo accadrà, in futuro, è che i dittatori scopriranno - come recita il detto - che con la baionetta puoi fare tutto, tranne sedertici sopra… che se vuoi conservare il tuo potere indefinitamente, devi ottenere il consenso di quanti stai governando. E questo lo faranno, in parte tramite farmaci e sostanze - come ho previsto in "Brave New World" - e in parte con queste nuove tecniche di propaganda.
Lo faranno, bypassando la parte razionale dell'uomo, facendo appello al suo subconscio, alle sue emozioni più profonde, persino alla sua fisiologia, arrivando a fargli in realtà amare la propria schiavitù. E’ questo il pericolo: che le persone arrivino ad essere, in un certo senso, felici sotto il nuovo regime.. felici dentro situazioni in cui non dovrebbero affatto esserlo.
WALLACE: Mi permetta di chiederle questo.. Lei parla di un mondo che potrebbe attuarsi entro i confini di uno stato totalitario. Andiamo al sodo … noi siamo comunque convinti di vivere in democrazia, qui negli Stati Uniti: crede che questo Mondo Nuovo di cui parla, possa.. diciamo entro un quarto di secolo, il secolo prossimo cioè.. possa approdare qui sulle nostre coste?
HUXLEY: Penso che possa. Ecco perché sento estremamente importante, iniziare a pensare già d’ora a questi problemi, per non lasciarci cogliere di sorpresa dai nuovi progressi della tecnologia. Per esempio, a proposito dell'uso di sostanze: sappiamo… ci son già abbastanza prove per essere in grado - sulla base di queste prove e usando una certa dose di immaginazione - di prevedere il tipo di utilizzo che potrebbero farne, di queste sostanze, delle persone di cattiva volontà, e per tentare di prevenire la cosa. Lo stesso penso valga per questi ulteriori metodi di propaganda, che noi possiamo prevedere e fare molto per prevenire. Il prezzo della libertà è la perenne vigilanza.
WALLACE: Nel suo “Nemici della libertà”, quando tratta in specifico gli Stati Uniti e le campagne politiche americane, lei scrive: "Tutto ciò che serve sono il denaro e un candidato che venga addestrato ad apparire sincero; principi politici e piani di azione specifica sono arrivati a perdere gran parte della loro importanza. La personalità del candidato, il modo in cui gli esperti di pubblicità lo presentano, sono le cose che davvero contano".
HUXLEY: Beh, durante l'ultima campagna elettorale sono state molte le dichiarazioni di questo tenore, da parte dei responsabili pubblicitari dei partiti, dando l'idea che i candidati dovessero essere venduti come fossero saponi e dentifrici, e che tutto dipendesse interamente dalla loro personalità. Voglio dire, la personalità è importante.. ma ci sono indubbiamente persone dalla natura estremamente amabile, soprattutto in TV, che non è detto siano per forza buone a ricoprire incarichi politici di fiducia.
WALLACE: Pensa che uomini come Eisenhower, Stevenson, Nixon, potrebbero arrivare scientemente ad ingannare l'opinione pubblica americana?
HUXLEY: No.. però vengono consigliati da agenzie pubblicitarie potenti, che hanno realizzato campagne di tipo ben diverso da come si faceva prima. E penso che probabilmente assisteremo all’entrata in scena di ogni nuovo tipo di strumento. Penso ad esempio a questa cosa tanto pubblicizzata lo scorso autunno: la programmazione subliminale. Allo stato attuale, questa cosa non sembra una minaccia. Per il momento… Ma parlavo l'altro giorno con una delle persone che l’ha maggiormente sperimentata, in ambito psicologico, e mi diceva proprio questo: che al momento non è un pericolo, ma una volta stabilito che una cosa funziona, puoi essere assolutamente certo che la sua tecnologia avanzerà costantemente. E la sua opinione a riguardo era che, beh… forse verrà già usata in certa misura nella prossima campagna del 1960, e probabilmente in gran quantità e molto più efficacemente nella successiva campagna del 1964, perché questo è il tipo di velocità con cui la tecnologia avanza.
WALLACE: Persuadendoci così a votare per un candidato, che non sappiamo di essere stati persuasi a votare?
HUXLEY: Esattamente! E questa è la cosa allarmante.. il venire persuasi al di sotto della soglia di un scelta fatta razionalmente.
WALLACE: Per quanto riguarda la pubblicità, da lei menzionata poco fa, nei suoi scritti - soprattutto in "Nemici della libertà" - lei attacca Madison Avenue, che controlla la maggior parte di pubblicità in tv e alla radio, sui giornali, e così via. Come mai lei attacca invariabilmente sempre le agenzie pubblicitarie...?
HUXLEY: No, io credo che la pubblicità abbia una sua utilità, ma a me pare che il pericolo in una democrazia sia... Voglio dire, su cosa poggia una democrazia? una democrazia poggia sul singolo elettore che compie una scelta intelligente e razionale per ciò che ritiene il proprio bene personale, in ogni data circostanza. Quel che invece questa gente fa - intendo entrambi i tipi, coi loro fini, che sia il venditore di merci o il propagandista dittatoriale - è tentare di aggirare la parte razionale umana e fare direttamente appello alle forze inconsce che si trovano sotto la superficie. Rendendo così vano, in qualche modo, l'intero processo democratico, che invece si fonda su una scelta consapevole fatta su basi razionali.
WALLACE: Naturalmente. E forse ha già risposto alla prossima domanda. Nei suoi saggi lei parla della pubblicità in tv, non solo quella politica.. ma della pubblicità in quanto tale, e di come - a parole sue - i bambini di oggi vanno in giro canticchiando spot di birra e dentifricio... e infine collega questo fenomeno, in qualche modo, ai pericoli di una dittatura. Potrebbe spiegarci la connessione, o ritiene di averlo fatto a sufficienza?
HUXLEY: Ecco, tutta la questione dei bambini credo sia terribilmente importante, perché i bambini sono chiaramente molto più suggestionabili di un adulto medio. Quindi, di nuovo, immaginiamo che per un motivo o per l'altro l’intera propaganda arrivi nelle mani di una sola o pochissime agenzie: si otterrebbe una forza straordinariamente potente esercitata su questi bambini, che cresceranno e saranno adulti molto presto. Penso che questa non sia una minaccia immediata, ma rimane una minaccia possibile e...
WALLACE: Nel suo saggio ha scritto una cosa molto forte: che i bambini Europei erano chiamati "carne da cannone" e che ora, qui negli Stati Uniti, sono "carne da tv e radio".
HUXLEY: Beh, d’altronde lo si trova scritto in maniera eloquente nelle riviste di settore, quanto sia necessario accaparrarsi i bambini, perché un giorno saranno fedeli acquirenti del marchio. E tradotto nuovamente in termini politici, un dittatore direbbe che saranno fedeli acquirenti d’ideologia, una volta adulti.
WALLACE: Sentiamo tanto parlare di “lavaggio del cervello”, come di qualcosa attuato dai comunisti. Vede un qualche tipo di lavaggio del cervello, al di là di quanto discusso finora, che sia in atto qui negli Stati Uniti? un’altra forma di lavaggio del cervello?
HUXLEY: Non della forma usata in Cina e Russia, perché quella è, essenzialmente, l'applicazione di metodi di propaganda dei più violenti sul singolo individuo - non è un metodo a tappeto come quello della pubblicità. E’ un modo per impossessarsi della persona e incidere sulla sua fisiologia e psicologia, fino a quando non crolla per poi impiantarle nuove idee in testa. Le descrizioni di quei metodi fanno davvero accapponare la pelle, mentre le leggi… e non solo i metodi usati sui prigionieri politici, ma anche quelli applicati, ad esempio, per la formazione dei giovani dirigenti e militanti comunisti. Questi ultimi ricevono un tipo di addestramento incredibilmente duro, che può causare il crollo o il suicidio nel 25% di loro, ma produce un 75% di fanatici totalmente convinti.
WALLACE: La domanda che continua a venirmi in mente è questa: è ovvio che la politica di per sé non sia cattiva, la televisione pure non è per se stessa cattiva, e l'energia atomica neanche .. eppure lei sembra temere che verranno usate in cattivo modo. Come mai, non saranno le persone giuste, secondo le sue previsioni, a servirsene? Perché saranno le persone sbagliate ad usare questi vari strumenti, e per i motivi sbagliati?
HUXLEY: Credo che uno dei motivi sia, che sono tutti strumenti per ottenere potere, ed è ovvio che la passione per il potere è una delle passioni più trascinanti presenti nell'uomo. Ogni democrazia si basa sul presupposto che il potere è molto pericoloso e che è estremamente importante non lasciare che un singolo uomo o un piccolo gruppo abbia troppo potere per un periodo di tempo troppo lungo. Dopotutto, cosa sono la Costituzione britannica o americana se non dispositivi per limitare il potere?, mentre tutti questi nuovi dispositivi sono strumenti estremamente efficienti perché piccoli gruppi impongano il loro potere su grandi masse.
WALLACE: Bene. Lei si è posto una domanda, in "Nemici della libertà", che io ora le ripropongo. Si chiedeva: "In un'epoca di accelerato sovrappopolamento, di accelerata sovra-organizzazione, di sempre più efficaci mezzi di comunicazione di massa… come possiamo preservare l'integrità e riaffermare il valore dell'individuo umano?". Lei pose la domanda, ora ha la possibilità di rispondere, signor Huxley.
HUXLEY: Questa è ovviamente e prima di tutto una questione di insegnamenti, nei quali penso sia estremamente importante insistere sul valore dell’individuo. C'è ultimamente una certa tendenza a... Avrà probabilmente letto un libro di [William] Whyte, "L'uomo dell'organizzazione" (1956), piuttosto interessante e pregevole: ecco, parla del nuovo tipo di moralità di gruppo, di etica del gruppo, descrivendo il gruppo come se fosse in qualche modo più importante dell'individuo. Per quanto mi riguarda, però, questo sembra contraddire quanto sappiamo sulla conformazione genetica degli esseri umani, e cioè che ogni essere umano è unico ed è ovviamente su questa base genetica che poggia l’intera idea di valore della libertà.
Ritengo sia estremamente importante per noi, sottolineare questo punto durante l’intera vita educativa, e direi sia anche molto importante insegnare alle persone a stare in guardia da quelle trappole verbali in vengono sempre trascinate, e ad analizzare il tipo di cose che vengon loro dette. Ecco, penso ci sia tutto l’aspetto educativo, e ci siano molte altre cose che si possono fare, per rafforzare le persone e renderle più consapevoli delle cose in atto.
WALLACE: Lei è un profeta della decentralizzazione?
HUXLEY: Beh sì, se si riuscisse sì.. E’ uno dei punti tragici, mi sembra. Sono in molti a parlare dell'importanza di decentralizzare, per restituire all'elettore un senso di potere diretto. In un enorme elettorato, infatti, il votante si sente piuttosto impotente e il suo voto sembra non contare nulla; così non è, quando l'elettorato è ridotto e l’elettore ha a che fare con un gruppo che può gestire e comprendere. Se si riuscisse, come d’altronde suggeriva Jefferson, a suddividere le unità in unità sempre più piccole, ecco che si avrebbe una vera democrazia auto-gestita.
WALLACE: Beh, andava benissimo ai tempi di Jefferson, ma come facciamo noi a rinnovare e decentralizzare il nostro sistema economico mentre contemporaneamente affrontiamo la dura sfida, militare ed economica, rappresentata da un paese come la Russia Sovietica?
HUXLEY: La risposta a questo mi sembra possa trovarsi nel fatto, che la produzione industriale è di due tipologie. Ci sono infatti alcune produzioni industriali a cui ovviamente serve un'altissima centralizzazione - come per fare automobili, ad esempio - ma ce ne sono molte altre in cui si potrebbe decentralizzare abbastanza facilmente e probabilmente in modo piuttosto economico. A quel punto si avrebbe questo tipo di industria decentralizzata - come del resto si inizia a vedere ora viaggiando nel sud, con l’industria tessile decentralizzata che sta sorgendo lì.
WALLACE: Signor Huxley mi permetta di chiederle: seriamente… la libertà è necessaria?
HUXLEY: Per quanto mi riguarda, sì lo è.
WALLACE: Cioè serve ad una società produttiva?
HUXLEY: Direi proprio di sì, se s’intende una società che sia veramente produttiva. Certo si possono produrre moltissimi beni anche senza grandi libertà, ma qualunque tipo di vita creativa dell'uomo è decisamente impossibile, senza una considerevole libertà individuale. L’iniziativa, il creare.. tutte queste cose cui diamo valore - e giustamente - sono impossibili senza una grande mole di libertà.
WALLACE: Bene, signor Huxley, diamo di nuovo un’occhiata al paese solitamente nel ruolo di nostro avversario, o che perlomeno sembrerebbe esserlo: la Russia Sovietica. È forte, e lo sta diventando ancor più, economicamente, militarmente.. e allo stesso tempo sta sviluppando le sue forme d'arte, e piuttosto bene. Non sembra insomma che stia inutilmente reprimendo l'impulso creativo nel suo popolo… E tuttavia, non è una società libera.
HUXLEY: Non è una società libera, ma ecco la cosa davvero interessante: a quei membri della società - come gli scienziati - che svolgono il lavoro creativo, viene data molta più libertà di tutti gli altri. E’ una società di privilegi e aristocratica in cui, a patto che non ficchino il naso in questioni politiche, queste persone ricevono grande prestigio, moltissima libertà e molto denaro. Questo è un aspetto piuttosto interessante del nuovo regime sovietico, e credo proprio che ciò cui assisteremo sarà un popolo in generale con pochissime libertà, sovrastata da una oligarchia che godrà di notevole libertà e di un tenore di vita molto elevato.
WALLACE: E gli altri sotto?, gli "Epsilon" in basso...?2
HUXLEY: Godranno molto poco.
WALLACE: E ritiene che quel genere di situazione potrà durare a lungo?
HUXLEY: Penso possa durare certamente molto più a lungo, di una situazione in cui tutti venissero esclusi. E’ certo che possano, invece, ottenere i loro risultati tecnologici e scientifici, in un quadro simile.
WALLACE: Allora, al nostro prossimo incontro dovremmo forse approfondire ulteriormente, quante possibilità ci sono che si instauri una società di quel genere… in cui i fuchi lavorano per le api regine in cima.
HUXLEY: Ormai ci hanno abituati… ma devo dire che io credo ancora nella democrazia, se poi riusciamo a trarre il meglio dall’azione creativa di chi sta in alto insieme a quella di chi sta in basso, tanto meglio.
WALLACE: Signor Huxley, grazie davvero per la mezz'ora trascorsa con noi, e le auguro buona fortuna.
HUXLEY: La ringrazio.
WALLACE: In questi giorni Aldous Huxley si ritrova in una situazione particolare e fastidiosa: un quarto di secolo dopo aver profetizzato uno stato autoritario, in cui le persone venivano ridotte a semplici numeri, ora può indicare col dito la Russia Sovietica e dire: "Ve l'avevo detto". La questione cruciale, per come la vede ora, è se il cosiddetto mondo libero darà presto al signor Huxley l'ulteriore dubbia soddisfazione… di dover dire la stessa cosa di noi…
[Saluto del presentatore]
Le drugs (nominate da Huxley) sono in primis “farmaci, sostanze farmacologiche”, e anche “droghe” nel senso di sostanze stupefacenti.
Il Futuro è Adesso