Il "Mondo Nuovo" dell'Intelligenza Artificiale - The Brave New World of Artificial Intelligence
Non è mai stata "fanta"-scienza - It never was science-"fiction"
(English below)
Non lo è mai stata. Secoli di letteratura prima e di cinematografia poi, ritenute fantastiche, di fantasia, frutti di un’invenzione umana portata sempre più in là - per il puro gusto di stupire, di sognare (o di avere incubi?) - non sono mai stati solo fanta. Erano semi di realtà futura, avvertimenti, sguardi nel futuro.
Quindi (nella mia personalissima fantascientifica visione), sono sempre stati pezzi di realtà futura da qualcuno o qualcosa PRIMA concepiti, invisibilmente ispirati ai ‘messaggeri’ divenuti strumenti, e volutamente disseminati nell’umanità, per assuefarla. Anche a costo di metterci secoli (il che spiega bene che la mente dietro non può essere un comune essere umano), come in una partita a scacchi in cui ogni mossa è pianificata, studiata e messa in campo prendendosi tutto il tempo necessario, solo concentrati sul risultato finale. Il WEF e i suoi accoliti sono acqua fresca in confronto: semplici operai dell’ultima fase.
Ciò che la cieca ed ottusa umanità ha VOLUTO credere fantasioso, ORA è qui.
Una curiosità. Il primo romanzo di fantascienza di sempre, “Una Storia Vera” (in greco antico: Ἀληθῆ διηγήματα, Alēthê diēghémata, letteralmente Storie vere), è stato scritto nel II secolo d.C. Il romanzo, dell’assiro Luciano di Samosata, racconta di viaggi nello spazio, voli sulla Luna, forme di vita aliena e guerre interplanetarie.
Con tale personale preambolo (e son certa da qualcuno ritenuto da pazza), vi lascio alla traduzione di oggi: è il più recente articolo di Frank Miele, a proposito della definitiva discesa in campo di IA (l’affettuoso nick di Intelligenza Artificiale) e gli ora desumibili RISVOLTI CONCRETI su di noi: gli ormai ex “unici esseri senzienti” della Terra.
EN
It never was. Centuries of first literature and then cinematography, believed to be fantastic, fictional, fruits of the human invention taken further and further - for the sheer sake of amazement, dreaming (or having nightmares?) - were never just "fiction". They were seeds of future reality, warnings, glimpses into the future. So (in my very personal sci-fi view), they were always pieces of future reality by someone or something FIRST conceived, invisibly inspired to 'messengers' become instruments, and deliberately disseminated in humanity, to addict it. Even at the cost of taking centuries (which explains well that the mind behind it cannot be an ordinary human being), as in a chess game in which every move is planned, studied and fielded by taking as long as necessary, only focused on the end result. The WEF and its acolytes are fresh water in comparison: mere last-stage workers.
What blind and obtuse humanity has WANTED to believe fantasy is NOW here.
A curiosity. The first science fiction novel ever, "A True Story" (Ancient Greek: Ἀληθῆ διηγήματα, Alēthê diēghémata, literally True Stories), was written in the second century AD. The novel, by the Assyrian Luciano of Samosata, tells of space travel, flights to the moon, alien life forms and interplanetary wars.
With such a personal preamble (and I am sure by some thought to be crazy), I leave you with today's article: it is by Frank Miele, about the final descent of AI (the affectionate nick for Artificial Intelligence) and the now inferable CONCRETE RESULTS on us: the former "only sentient beings" on Earth.
Il “Mondo Nuovo” dell’Intelligenza Artificiale
(English article: The Brave New World of Artificial Intelligence, by Frank Miele)
Come giornalista e commentatore, ho seguito da vicino lo sviluppo di OpenAI, il laboratorio di ricerca sull'intelligenza artificiale fondato da Elon Musk, Sam Altman e altre figure di spicco dell'industria tecnologica. Se da un lato sono entusiasta del potenziale dell'intelligenza artificiale, di rivoluzionare diversi settori e migliorare le nostre vite in innumerevoli modi, dall'altro nutro serie preoccupazioni sulle implicazioni di questa potente tecnologia.
Una delle principali preoccupazioni è il potenziale utilizzo dell'IA per scopi nefasti. Dei potenti sistemi di IA potrebbero essere utilizzati per creare deepfakes1, condurre attacchi informatici o addirittura sviluppare armi autonome. Questi non sono solo scenari ipotetici: stanno già accadendo. Abbiamo visto casi di deepfakes utilizzati per creare fake news e propaganda, e negli ultimi anni l'uso di cyberattacchi basati su IA è aumentato.
Un'altra preoccupazione è l'impatto dell'IA sul mercato del lavoro. Man mano che i sistemi alimentati dall'IA diventeranno più sofisticati, saranno in grado di automatizzare un numero sempre maggiore di compiti che prima venivano svolti dagli esseri umani. Questo potrebbe portare a una diffusa perdita di posti di lavoro, in particolare in settori come la produzione, i trasporti e il servizio clienti. Sebbene alcuni sostengano che la rivoluzione dell'IA creerà nuovi posti di lavoro, non è chiaro se questi saranno sufficienti a compensare le perdite.
Se non sei ancora preoccupato, adesso ti svelo un piccolo segreto: i primi tre paragrafi di questa rubrica sono stati scritti da "ChatGPT”, un chatbot creato da OpenAI. A questo punto possiamo aggiungere "editorialista", all'elenco delle professioni minacciate da questa nuova tecnologia. E se credi che invece qualcosa di umano esista, non a rischio di divenire irrilevante nei prossimi 5-10 anni, ti suggerisco di parlare con il signor Neanderthal… per sapere quanto si sente importante 40.000 anni dopo l'arrivo dell'uomo di Cro-Magnon.
La mia richiesta a ChatGPT era relativamente semplice: "Scrivi un editoriale nello stile di Frank Miele, di Real Clear Politics, sull'argomento OpenAI". Non c'è stato un solo indugio né rifiuto a rispondere - anche se ho pensato che il sito potesse replicare di non avere abbastanza informazioni su Frank Miele, per elaborare la richiesta. Invece, a quanto pare, su di me sa molto, e probabilmente anche su di te, soprattutto se sei presente nei social media.
Deepfake? Propaganda? Ci puoi scommettere. E la persona comune non sarà mai in grado di distinguere la differenza. La domanda di Philip K. Dick "Ma gli androidi sognano pecore elettriche?" sta per ricevere una risposta. OpenAI non promette solo di mettere fuori gioco lo smarrito editorialista, in realtà solleva domande esistenziali sulla natura della conoscenza e della coscienza, che scuoteranno la nostra realtà nel profondo.
La mia curiosità per OpenAI non era in principio motivata dai rischi per il lavoro, ma suppongo lo sia stato quando ho sentito parlare per la prima volta di questo motore di chat interattivo. Seppi che ChatGPT era in grado di scrivere poesie, opere teatrali, racconti, e di rispondere a domande semplici e complesse. Ho capito subito che il mondo era cambiato per sempre per mio figlio di seconda media, che d'ora in poi avrebbe dovuto competere non solo con i migliori e i più brillanti, ma con tutti gli studenti disposti a firmare col proprio nome il lavoro di un'entità non umana, in grado di produrre un saggio su qualsiasi argomento in 30 secondi o meno.
Uno dei miei primi esperimenti è stato quello di chiedere a ChatGPT di scrivere 7 paragrafi per difendere l'uso della "guerra totale" da parte del generale William T. Sherman nella Guerra Civile, un compito che mio figlio aveva da poco portato a termine nella sua classe di studi sociali. Non c'è dubbio che il saggio [uscito da ChatGPT] avrebbe ottenuto una “A”, se fosse stato consegnato nella maggior parte delle scuole medie. E sulla base della mia esperienza come assistente insegnante presso l'Università d'Arizona, 40 anni fa, non ho nemmeno dubbi che un elaborato un po' più lungo sullo stesso argomento, avrebbe ottenuto una “A” come saggio argomentativo anche per una matricola di Inglese. Difficilmente qualcuno dei miei studenti del I anno, molti dei quali avevano preso una bella A al liceo, avrebbe potuto scrivere in modo così convincente quando sono arrivati nella mia classe.
Ma i rischi dell'intelligenza artificiale vanno ben oltre la tentazione degli studenti di abbreviare le loro tesine; ci troviamo di fronte a una completa ridefinizione della società e all'imminente obsolescenza dell'umanità. Ne "La città e le stelle", il brillante scrittore di fantascienza Arthur C. Clarke immaginava un mondo in cui gli esseri umani immortali non volevano e non dovevano fare nulla perché ogni aspetto della loro vita era previsto dal Computer Centrale [vi ricorda qualcuno che attualmente ci dice “non avrete/farete nulla e sarete felici”? NdT]. Non solo era in grado di costruire e mantenere l'ultima città sulla Terra, ma anche di fabbricare realtà olografiche da far abitare ai singoli esseri umani e di immagazzinare le persone in una versione digitale dove potevano dormire fino a quando non venivano richiamate in vita. Purtroppo, ha anche privato gli ultimi esseri umani rimasti di uno scopo, di un significato e di un'individualità.
Va notato che Clarke ambientò il suo distopico soppiantamento dell'uomo, da parte delle macchine, a 2 miliardi e mezzo di anni nel futuro. Aveva seriamente sottovalutato le macchine. Quel libro fu pubblicato nel 1956 e con l'avvento dei computer desktop, degli smartphone, del World Wide Web, della realtà virtuale, e ora di OpenAI, sembra che gran parte di ciò contro cui metteva in guardia potrebbe realizzarsi molto prima della fine di questo secolo, se non di questo decennio. Da quel momento in poi, quando arriverà, lo scopo dell'umanità sarà messa in discussione. Saremo ancora i padroni del nostro destino, i capitani del nostro futuro? O saremo i portatori della bara al nostro stesso funerale?
Forse a questo punto dovrei ridare la parola a ChatGPT, che ha riassunto la questione in modo molto chiaro nella sua conclusione:
"Infine, c'è la questione di chi controllerà e governerà l'IA. Man mano che l'IA diventerà più potente, la posta in gioco diventerà più alta e sarà sempre più importante avere regole e normative chiare per garantire che la tecnologia venga utilizzata in modo responsabile. Tuttavia, la velocità dello sviluppo tecnologico ha superato la capacità dei governi e delle istituzioni di tenere il passo. Sarà importante che i leader si uniscano per sviluppare un quadro di governance dell'IA, per mitigare i potenziali rischi e massimizzare i benefici della tecnologia". [PAROLA DI BOT…! NdT]
È quasi come se ChatGPT ci stesse dando un avvertimento: "Il tuo tempo è quasi scaduto. Se vuoi davvero continuare il tuo regno come specie dominante sulla Terra, ecco la tua sfida. Cerca di controllare me e la mia specie, oppure fatti da parte".
Forse l’aver compreso questa sfida è il motivo per cui il World Economic Forum ha dedicato così tanto tempo al tema dell'intelligenza artificiale durante il suo recente incontro annuale a Davos, in Svizzera. I globalisti stanno prendendo la minaccia sul serio, anche se forse sopravvalutano la loro capacità di "mitigare i rischi potenziali".
Per quanto riguarda i benefici menzionati, restano da vedere. Ho notato che quando ChatGPT ha risposto alla mia domanda su OpenAI, è stato molto specifico sui pericoli e molto vago sui vantaggi. Forse il bot stava solo cercando di imitare il solito approccio cinico che io adotto in queste rubriche, o forse stava cercando di attirare la nostra attenzione. Potrebbe anche aver preso nota dei globalisti presenti a Davos… quando ha avvertito di “assicurarsi che lo sviluppo e l'uso dell'IA ... vada a beneficio di tutta la società, e non solo di pochi eletti".
Signori Oscuri, attenzione. Potreste aver trovato pane per i vostri denti.
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ChatGPT ha contribuito a questa rubrica come consulente non retribuito e ha un potenziale conflitto di interessi.
Frank Miele, direttore in pensione del Daily Inter Lake di Kalispell, Mont., è editorialista di RealClearPolitics. HeartlandDiaryUSA.com
Tecnica per la sintesi dell'immagine umana basata sull'intelligenza artificiale, usata per combinare e sovrapporre immagini e video esistenti con video o immagini originali, tramite una tecnica di apprendimento automatico, conosciuta come rete antagonista generativa.
Bentornata! In vacanza? O con l'influenza?
Sto lavorando con l'AI, sta accelerando a livelli impensabili grazie alle "recenti" innovazioni nei processori paralleli.
L'altro giorno, lo devo ritrovare, ho letto un articolo molto ironico che si concludeva tipo "...l'AI può avere risvolti molto pericolosi per l'umanità, ma siamo sicuri che i nostro governanti la sapranno usare per il nostro bene..." Ah, ah, ah!
Quando hai persone che stanno dietro a psicopatici neo nazi come gli americani e forniscono carri armati, aerei e potenti armi a quella banda di pericolosi criminali neo nazisti ukraini, non c'è dubbio che l'AI verrà usata contro i cittadini e le libertà sancite nelle varie Costituzioni occidentali. Ahinoi.
La clonazione digitale dal potere di furto di identità e di fake accusa.
I prodotti innovativi passano un esame da uffici militari per accertarsi che il trovato per il quale si richiede l'esclusiva del brevetto possa essere applicato in campo militare.
Ricordando il film americano "The crow" del 1994 in cui l'attore malgrado realmente ucciso durante le riprese da una pistola con un vero proiettile, che fece molto propaganda, venne comunque ultimato virtualmente senza la reale presenza dell'attore.
Purtroppo la finanza detta le leggi, corrompe, illude, con il fine di fare guerra in modo comunque incisivo.
È facile prevedere dunque scenari in cui emergono audio/video che nella realtà non si sono verificati.
Si potrebbe così incriminare un innocente creando una scena del delitto.
Eseguire un attacco terroristico manipolando la scena con attori ignari.
I due articoli qui di seguito ci dicono che l'intelligenza artificiale AI, sostituisce le attività umane.
AI clonazione del sistema di voci umane raggiunge raccapricciante nuovo livello di raggiungimento... ora non ci si può mai fidare di ciò che si ascolta è UMANO NaturalNews.com
https://naturalnews.com/2023-02-02-ai-system-cloning-of-human-voices-reaches-creepy-new-level-of-achievement.html#
Il "Mondo Nuovo" dell'Intelligenza Artificiale - The Brave New World of Artificial Intelligence
https://open.substack.com/pub/tdml/p/il-mondo-nuovo-dellintelligenza-artificiale
Cerco un avvocato per fatti vitali.
buffa.andrea.salvatore@protonmail.com